- Musicisti: Adam Baldych, violino; Jacob Karlzon, piano; Lars Danielsson, contrabbasso, violoncello; Morten Lund, batteria; Verneri Pohjola, tromba; Marius Neset, sassofoni; Nils Landgren, trombone.
- Brani: Village Underground / Minors / The Room of Imagination / Cubism / K8 / Time Traveler / Rama hai / For Zbiggy / 11.16 / Zarathustra / Inspiration / Million Miles Away.
Valutazione: 4,5/5
di Francesco Varriale
Viene naturale rapportare un solista come Adam Baldych con i pochi grandi nomi che hanno attraversato la storia del jazz su uno strumento così particolare come il violino. Eppure, il ventiseienne polacco riesce qui a calarsi con disinvoltura ed autorevolezza in tale ambito, mettendo in mostra notevoli doti di scrittura e di improvvisazione, oltreché una naturale predisposizione a condurre un organico ben strutturato, qui interamente formato da musicisti europei.
I dodici brani presenti nella stanza immaginaria che Baldych ci mostra raffigurano altrettanti scorci di un paesaggio che pare voler emergere con i suoi canti ed i suoi silenzi, con il leader che riesce a tener questi lontani dall'oleografismo di certa musica etnica eppure così profondamente radicati nel genius loci della sua terra.
Ma va evidenziato anche il pregevole lavoro di Karlzon, Danielsson e Lund, che costituiscono una sezione ritmica abile nel definire lo spazio in cui gli strumenti solisti si muovono in successione, sfociando spesso uno nell'altro con suggestivi impasti sonori.
Link:
- Adam Baldych: www.adambaldych.com
- ACT: www.actmusic.com
articolo pubblicato nel 2012 su Musica Jazz